Non l’avrei mai detto che dopo ben 17 anni sarei entrato in possesso di uno dei più bei giochi di tutti i tempi, che in età adolescenziale adorai alla follia. Ne fruii su emulatore, non essendo mai uscito in Europa; ne giocai molti di capolavori a quell’epoca – stiamo parlando del 1998 –, ma tra tutti Chrono Trigger mi è rimasto nel cuore. Ed ora è qui di fronte a me. Ora e qui per poterne ammirare la confezione e la cartuccia, come un bambino che apre il suo regalo di Natale.
La cover dell’edizione giapponese è, come spesso succede, molto curata: semplice e sobria, con un meraviglioso artwork su sfondo bianco del sensei Akira Toriyama, che si occupò del character design del gioco. La lista di nomi che ha partecipato alla creazione e allo sviluppo dell’opera è di prim’ordine, nonché altisonante: story plan Masato Kato, Hironobu Sakaguchi e Yuji Horii come supervisori, diretto da Yoshinori Kitase e musiche di Yasunori Mitsuda e Nobuo Uematsu.
Si tratta di un JRPG atipico per il periodo in cui uscì: scontri con nemici visibili e quindi evitabili, una mappa realizzata completamente in 2D e non con l’uso dell’inflazionato stile MODE 7 e completamente al netto di incontri casuali, sei (sette in realtà) personaggi principali caratterizzati divinamente, una varietà di gioco fuori dal comune, trama studiata nei minimi particolari e senza buchi nella sceneggiatura, ben 13 finali differenti che, insieme al NEW GAME + lo rende rigiocabile e meccaniche di gioco attuali e originali.
Chrono Trigger è da imperativo: giocateci assolutamente!
niklog 