Archivi del mese: agosto 2012

Ho paura della notte

15 maggio 1985

Non avrei mai pensato di ricorrere a un diario per esprimere i miei sentimenti. Ma alla fine… cos’ho da perdere? Il mio nome è Randall Wayne, ma gli amici mi chiamano Randy. A dire il vero non sono in molti che mi chiamano così. Qualche giorno fa ho compiuto 33 anni. Vivo a Hope, una cittadina nel British Columbia. Si trova in una valle immersa nella natura e situata nell’estremo sud-ovest del grande paese chiamato Canada. Qui abbiamo tutto quello che ci serve per essere felici. Al confronto, tutte le altre città fanno schifo. Se poi vogliamo parlare delle città che si vedono in TV, beh, allora Hope è davvero il posto migliore del mondo per uno come me.

Sono contento anche del mio lavoro. Sono una guardia forestale, proprio qui in mezzo alle montagne. Per lavoro passo un sacco di tempo lontano da casa, a contatto diretto con gli alberi e gli animali.

Normalmente vado in montagna da solo. Ci si può fidare ciecamente della montagna. La montagna non ti delude mai. Non mi serve davvero altro…

A volte avere qualcuno vicino può risultare pericoloso. La gente comune parla troppo e alla fine non fa altro che deluderti.

Deadlight descrive in maniera cruda e reale ciò che scaturisce dal disastro, dall’apocalisse. Un uomo solitario, solo con sé stesso e la sua disperazione, contro orde di ombre e trappole ambientali, in un luogo ormai devastato e desolato.

14 gennaio 1986

Gli ho detto cosa ne penso. Le carcasse concimano il terreno e anche se spaventi degli animali, ne arriveranno tanti altri. Se spezzi una zanna oggi, domani ne crescerà una più resistente.

La natura è così, e gli uomini che vogliono controllarla non sono diversi.

Il sentiero che Randy percorre è l’espiazione delle sue colpe, per mezzo dell’inferno che lo attende. L’ennesima allegoria, un viaggio dantesco attraverso inferno, purgatorio e paradiso, con la redenzione finale.

20 aprile 1986

Ci sono centinaia di quei cosi dappertutto. Ombre. Così le hanno chiamate, fin dal giorno in cui sono apparse.

Ombre che vivono nell’oscurità, che una volta avevano forma umana, che una volta erano uomini. Ombre di una vita ormai terminata. I loro lamenti torturano le nostre orecchie per tutta la notte.

Bisogna continuare a vivere, non abbandonarsi al mare d’affanni, ma combatterlo con la convinzione di un futuro migliore per le generazioni future. L’uomo può rivelarsi più crudele delle ombre, che si muovono per istinto omicida, che si nutrono di carne umana; l’uomo finisce sempre per combattere una propria guerra inutile e frammentare ulteriormente la propria anima, generando nuova violenza e odio, in una spirale che sembrerebbe senza uscita.

4 luglio 1986

Oggi è il 4 luglio, un giorno speciale per gli americani. Il giorno dell’indipendenza, lo chiamano. La nascita di una nazione. Che stupidaggine pensare alle nascite… oggi nessuno celebrerà un bel niente.

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